
January 2, 2024
Un team per la cultura open source in PagoPA
Nasce l’Open Source Program Office di PagoPA, per la sistematica adozione di buone pratiche di gestione aperta dei progetti della società
PagoPA ha scelto di rafforzare la propria apertura al mondo dell’open source, istituendo un Open Source Program Office (OSPO), un gruppo di lavoro multidisciplinare che ha il compito di accompagnare i team che lavorano ai vari progetti verso un’apertura strutturale, virtuosa e sostenibile al mondo del software aperto.
L’idea all’origine dell’OSPO è quella di consolidare la cultura dell’open source all’interno dell’azienda e di creare un centro di competenze che possa supportare i singoli team di prodotto nell'adozione di buone pratiche di riuso e condivisione in due diverse direzioni:
- verso l’azienda (inbound), per aprirsi ancora di più a soluzioni, idee, commenti o spunti che vengono dall’esterno, utili a migliorare i vari progetti;
- verso l’esterno (outbound), definendo una strategia di contribuzione verso progetti di terze parti che possono avere finalità condivise, o restituendo in modo aperto e trasparente le soluzioni tecnologiche realizzate.
L'istituzione di un OSPO rappresenta una scelta d'avanguardia per la Società, che è infatti la prima tech company a partecipazione pubblica in Italia a fare questo passo, proponendo in questo modo un modello virtuoso replicabile in ambito pubblico e privato.
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Launch Pad
I dati da cui partire, sempre
1 miliardo di euro
investito in software open source da aziende dell’Eurozona nel 2018 ha prodotto un impatto economico tra i 65 e i 95 miliardi di euro, secondo uno studio della Commissione Europea pubblicato nel 2021. Lo stesso studio afferma che un aumento del 10% di questi investimenti può contribuire alla nascita di oltre 600 start-up e generare un aumento di PIL di 100 miliardi di euro.
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Ospiti, opinioni, best practice
Una via europea per l’open source
Di Gijs Hillenius, Open Source Program Office della Commissione Europea

Nel 2020 la Commissione Europea ha rinnovato la sua Open Source Software Strategy. La prima delle dieci azioni proposte nella strategia è la creazione di un Open Source Program Office della Commissione Europea (EC OSPO), a cui dare il mandato di realizzare gli altri nove punti, pensati per dare un peso molto più visibile e rilevante all'open source, facilitandone l’adozione nell’organizzazione.
L’EC OSPO inoltre promuove l’uso di software open source nei servizi pubblici di tutta l’Unione Europea, condividendo storie di successo e know how provenienti dalle istituzioni e dalle diverse agenzie UE, così come dai singoli Stati membri. Crediamo infatti che la cooperazione sulla strategia open source - e sulla trasformazione digitale del settore pubblico in generale - sia molto importante: molte, se non tutte, le pubbliche amministrazioni si trovano ad affrontare sfide simili, per questo condividere soluzioni e unire le forze è essenziale. E questo, in sostanza, è lo spirito dell’open source.
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Spunti di attualità
In Europa “il settore pubblico deve accelerare il passaggio dal semplice utilizzo del software open source alla partecipazione attiva all’ecosistema” del software aperto, secondo il report “The European Public Sector Open Source Opportunity”, pubblicato a settembre dalla Linux Foundation. Secondo la ricerca, gli investimenti verso l’open source in Europa sono in crescita anche nel settore pubblico, ma “questo passaggio riguarda lo sviluppo del software, ma anche la cultura delle organizzazioni”, che devono predisporre policy, centri di competenze e community interne per migliorare la reciprocità.
Nei giorni scorsi, la Linux Foundation ha partecipato alla Cop28 di Dubai, parlando “dell’impatto trasformativo” dell’Open Source e dell’approccio collaborativo per affrontare le sfide globali legate agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs).