
21 luglio 2023
Un’identità digitale europea che mette al centro i diritti delle persone
Il percorso verso il Digital Wallet europeo: a che punto siamo, il ruolo dell’Italia e quello di PagoPA S.p.A.
Il progetto per un Digital Wallet europeo (European Digital Identity Wallet) è destinato a diventare realtà nei prossimi anni, quando tutti i cittadini europei avranno nel proprio smartphone un’applicazione che permetterà di gestire la propria identità digitale per accedere in pochi istanti e in totale sicurezza ai servizi digitali di tutti gli Stati Membri dell’Unione.
Il “portafoglio digitale” sarà disponibile attraverso un’app nel proprio smartphone, con cui ogni cittadino potrà accedere ai servizi pubblici e privati. Lo scopo della strategia europea è dotare tutti i cittadini europei di un sistema di identità digitale, che permetta lo sviluppo di un ecosistema di servizi digitali, pubblici e privati, a disposizione di tutti, senza confini tra i Paesi Membri, garantendo allo stesso tempo standard elevati di qualità, sicurezza e privacy.
Rispetto agli attuali sistemi di identità digitale (in Italia Spid e Cie), il Digital Wallet europeo permetterà la gestione di un maggior numero di informazioni, come ad esempio i dati della tessera sanitaria, il possesso di una patente di guida, o “attributi certificati” di altra natura, come una laurea, o informazioni di natura fiscale o sanitaria, aprendo la strada per nuovi servizi e casi d’uso.
Il cittadino potrà utilizzare a propria discrezione questi dati, allo scopo di fruire di servizi pubblici, come ad esempio programmi di welfare, o privati, come l’apertura di un conto in banca, la prenotazione di un volo aereo, l’accesso a un servizio digitale tramite autenticazione con Single Sign On.
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Launch Pad
I dati da cui partire, sempre
80%
dei cittadini dell’Unione Europea dovrà avere accesso a un sistema di identità digitale entro il 2030, secondo le prescrizioni del Digital Compass della Commissione Europea. Ad oggi, secondo un sondaggio di Tech Monitor, non tutti i Paesi UE hanno attivato un sistema di identità digitale, e il grado di comprensione del significato di “identità digitale” varia molto tra Paesi Membri: dal 79% degli Italiani al 57% degli Spagnoli.
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I tre pilastri dell’identità digitale Europea
Intervento di Marco Marsella, Head of the Unit eHealth, Well-Being and Ageing, DG CONNECT, Commissione Europea, al convegno “Verso l'identità digitale europea”

La Commissione ha deciso di seguire un semplice ma fondamentale principio: che l'identità online sia comoda e sicura come quella offline, e la proposta di revisione di regolamento eIDAS adottata nel 2021 va esattamente in questa direzione proponendo il concetto di wallet.
L’idea è di fornire dei sistemi comodi da utilizzare e allo stesso tempo sicuri che permettano identificazione, autenticazione e firma digitale in modo semplice e soprattutto rispettoso della privacy.
I tre cardini dell’identità digitale europea sono:
- che sia universalmente disponibile, ovvero deve essere offerta a tutti i cittadini e a tutte le imprese dell’Unione Europea;
- che sia allo stesso tempo universalmente utilizzabile, ossia che permetta non soltanto di identificarsi e di affermare la propria identità, ma anche di utilizzare i servizi che vengono forniti attraverso questa autenticazione in maniera semplice sicura;
- che questo venga fatto nella piena protezione dei dati personali e della privacy. Vuol dire che il processo di sviluppo del wallet o dell’identità digitale europea deve essere fatto in maniera che gli utenti possano controllare pienamente sia l’identità che i propri dati personali.
L’elemento essenziale del regolamento eIDAS rimane il fattore chiave delle transazioni transfrontaliere: il cittadino deve essere in grado di poter utilizzare il sistema adottato in Italia anche per accedere a servizi che vengono prodotti in Lussemburgo, in Belgio, in Francia, in Lituania, in Finlandia. Per questo, il meccanismo innovativo all’interno della revisione del programma eIDAS è proprio quello del portafoglio di identità digitale.
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